Le fonti di energia hanno avuto nella storia un forte sviluppo dettato dalla necessità di miglioramento.
A partire dal XIX secolo, con l’industrializzazione si impose la necessità imprescindibile di trovare fonti di energia per lo sviluppo economico dettato dallo straordinario numero di scoperte, invenzioni e innovazioni avvenute dietro la spinta degli enormi sviluppi della scienza e della tecnica. Ciò ha contribuito a far diventare il carbone e il ferro prodotti fondamentali; inizia l’età dell’acciaio, della chimica, del petrolio e dell’elettricità. Quest’ultima viene prodotta in quegli anni da altre fonti come il vapore o l’acqua, diventando importante fonte per l’industria, nella seconda metà dell’Ottocento diviene possibile, infatti, immagazzinarla, trasmetterla a grandi distanze, distribuirla e utilizzarla per illuminare.
Nel dopoguerra il consumo di energia sorprendentemente raddoppia. Nel 1962 con il prezzo del petrolio in calo, si assiste ad un utilizzo massiccio degli idrocarburi, e quindi la produzione di energia elettrica da tale fonte subisce un’impennata.
Tale crescita, purtroppo, crea notevoli problemi all’ambiente; l’effetto serra o lo smaltimento delle scorie, argomento molto sentito da anni e per cui è difficile trovare soluzione.
Altro punto problematico è l’approvvigionamento energetico che si trasforma anche in un’importante questione geopolitica generata dalla disponibilità di risorse, il costo della fonte in relazione alle richieste e l’affidabilità delle centrali di produzione di energia con la conseguente protezione dell’ambiente. Inoltre le energia non rinnovabili appena elencate costituiscono delle riserve che nel tempo si esauriranno. Tutto ciò porta a studi di settore, in quanto la preoccupazione è palese, le fonti non rinnovabili, come detto sono destinate ad esaurirsi e sono le principali responsabili delle emissioni di gas serra, e quindi del cambiamento climatico.
La concentrazione di agenti inquinanti nell’aria continua ad aumentare, motivo principale per cui c’è bisogno di un radicale cambio che necessita di partire dall’energia che impieghiamo.
In questo quadro generale le fonti di energia rinnovabile mostrano innumerevoli vantaggi.
La disponibilità e tempi di rinnovo, i minori costi di produzione e trasporto e soprattutto il limitato se non nullo impatto sull’ambiente e sulla salute delle persone, fanno delle energie rinnovabili la soluzione non solo per l’attuale situazione, ma anche e soprattutto per preservare le generazioni future.
Rinnovabili sono quelle forme di energia generate da fonti che si rigenerano o non sono “esauribili” e il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future. Sono alternative alle tradizionali fonti fossili, e in buona percentuale pulite, poiché non rilasciano nell’atmosfera sostanze nocive o climalteranti, come per esempio l’anidride carbonica.
Tra le forme di energia che rispettano le risorse proveniente dal mondo naturale ci sono l’energia idroelettrica, quella solare, eolica, marina e l’energia da biomasse.
Accanto alla locuzione di energia rinnovabile spesso ne vengono accostate delle altre in funzione di sinonimi, come “energia sostenibile” e “fonti alternative di energia “. In realtà il significato tende a cambiare. Energia sostenibile indica una modalità di produzione ed uso dell’energia vincolata ad uno sviluppo sostenibile e ricomprende anche l’aspetto dell’efficienza degli usi energetici.
Le fonti alternative di energia sono invece tutte le fonti di energia “non fossili”, ovvero diverse dagli idrocarburi o dal carbone come ad esempio, anche l’energia nucleare. In ogni caso, la normativa di riferimento italiana considera “rinnovabili” il sole, il vento, le risorse idriche, le risorse geotermiche, le maree, il moto ondoso e la trasformazione in energia elettrica dei prodotti vegetali o dei rifiuti organici e inorganici.
Progetto finanziato dal Mise Legge 388/2000 Anno 2021